Uno degli approcci che, in psicologia, da più importanza alle strategie di coping è la Schema Therapy. In particolare, la sua attenzione è rivolta al ruolo che le strategie di coping disfunzionali hanno nel mantenere attivi i nostri pensieri e i nostri vissuti patogeni.
In questo articolo vedremo quali sono le principali strategie di coping disfunzionali, come si manifestano e quali sono le loro funzioni.
INDICE
LE STRATEGIE DI COPING NELLA VITA
Quando parliamo di strategie di coping, ci riferiamo all’insieme di comportamenti, azioni e pensieri utilizzati per affrontare gli eventi che percepiamo come stressanti.
L’obiettivo di queste strategie è quello di aumentare l’adattamento dell’individuo, favorendone il benessere psicologico.
Purtroppo non tutte le strategie di coping portano a questo esito. In questo caso si parla di strategie di coping disfunzionali e il loro effetto principale è quello di aumentare lo stress percepito e diminuire il nostro adattamento.
Un modo per facilitare la comprensione del funzionamento delle strategie di coping è quello di concepirle come risorse personali. Di fronte a un evento percepito come minaccioso, ognuno di noi ha a disposizione delle risorse il cui compito è quello di ripristinare la nostra stabilità emotiva.
La caratteristica più importante delle strategie di coping è la mutevolezza. Infatti, a seconda della situazione e delle fasi della vita, ognuno di noi utilizza strategie di coping differenti. Il problema si presenta proprio quando le strategie di coping di una persona perdono flessibilità e, stabilizzandosi nel tempo, assumono una funzione opposta a quella adattiva.
MODALITÀ E RISPOSTE DISFUNZIONALI
Le specifiche strategie di coping disfunzionali di cui una persona si avvale possono manifestarsi attraverso delle modalità più stabili che la Schema Therapy chiama stili di coping. I principali sono: la resa, l’evitamento e l’ipercompensazione.
La resa è quella modalità con cui la persona accetta i problemi in modo incondizionato, passivo e accomodante il dolore che provoca. Chi adotta questo stile si pone nei confronti del problema come se nulla fosse cambiato dal momento in cui si è presentato e, incosapevolmente, continua a rivivere le situazioni che hanno contribuito al suo instaurarsi. Sono persone che, inoltre, rispondono in modo emotivamente sproporzionato al problema.
L’evitamento, invece, è quel processo che porta la persona a ignorare il problema e a vivere come se non esistesse. Sono persone che sviluppano strategie con le quali possono negare e minimizzare i problemi. Bloccano i pensieri associati al problema e fanno di tutto per evitare le emozioni connesse, soffocandole appena affiorano. Spesso, sono persone che evitano interi ambiti di vita rispetto ai quali si sentono vulnerabili.
Infine, l’ipercompensazione è la modalità mediante cui la persona pensa, sente e agisce in modo completamente opposto rispetto a quando si è formato il problema. Sono persone che contrattaccano, compensano ed esternalizzano i propri problemi. Sembra assertive e sicure di sé ma in realtà sono succubi delle loro difficoltà. Sono persone molto vulnerabili, infatti, quando le loro strategie falliscono, subiscono un forte scompenso.
È molto importante raggiungere un buon grado di consapevolezza rispetto alle proprie strategie di coping. Per fare questo è fondamentale rivolgersi a un professionista al fine di trovare la motivazione per liberarsi dalle proprie strategie di coping disfunzionali.